Sabato 18 e Domenica 19 aprile 2015. alle ore 21,00, al Teatro del Palazzo del Parco di Bordighera andrà in scena il sesto spettacolo in programma della rassegna "La Tosse a Palazzo", organizzata dal Comune di Bordighera in collaborazione con la Fondazione Luzzati - Teatro della Tosse.
Sul palcoscenico bordigotto "Caligola" di Albert Camus, traduzione di Andrea Bianchi, regia di Emanuele Conte, con:
- Gianmaria Martini – Caligola;
- Enrico Campanati - Cherea;
- Viviana Altieri - Cesonia;
- Giovanni Serratore - Elicone;
- Luca Terracciano – Il giovane Scipione;
- Pietro Fabbri - Patrizio;
- Yuri D’Agostino - Patrizio;
- Marco Lubrano - Patrizio;
- Alessio Aronne - Patrizio.
Assistente alla regia: Yuri D’Agostino - Scenografia Emanuele Conte - Costumi Daniela De Blasio - luci e fonica Tiziano Scali - Produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse.
Rileggere Caligola oggi, a quasi sessant’anni dalla sua ultima stesura, sorprende per la straordinaria attualità.
L’aspirazione di Caligola verso la verità assoluta lo porta a odiare e a combattere con tutte le sue forze la menzogna, l’ipocrisia e il conformismo di una società che assomiglia incredibilmente alla nostra.
Le ragioni della politica, e ancora di più quelle dell’economia, si impongono sulle ragioni dell’uomo, ed è contro questa follia che Caligola si scaglia – procurandosi lui stesso il marchio di folle.
Folle perché è diverso, folle perché ha in odio il conformismo moraleggiante tanto dei potenti, quanto del popolo, pronto a schierarsi con il primo oratore capace di urlare più degli altri la propria verità.
In questo, nel nostro modo di fare teatro, ci sentiamo vicino a Caligola, naturalmente non per la sua violenza iconoclasta, ma per il desiderio di muoversi sempre al di fuori dagli schemi precostituiti, senza cedere alle mode, alla ricerca di ciò che, apparentemente, è impossibile da afferrare.
La parabola di Caligola si compie quando lui ha tra i ventisei e i ventinove anni, un’età nella quale un uomo è dotato di un’energia e una determinazione che con il passare degli anni tende ad affievolirsi. Spesso, nelle rappresentazioni di questo testo, il peso del protagonista ha spinto i registi a scegliere attori più maturi.
Il protagonista del nostro spettacolo è il trentenne Gianmaria Martini, un ex pilota divenuto attore dopo un incidente, che ne ha precluso la carriera automobilistica. Martini, già protagonista sul palco della Tosse nei panni di Puck in "Sogno in una notte d’estate" (di Emanuele Conte e Elisa D’Andrea, di nuovo, lo scorso anno ha ricevuto in Campidoglio l’Oscar dell’attor giovane, prestigioso riconoscimento per la recitazione e l’impegno tra cinema e teatro.
L’attore triestino a teatro è stato Calibano nella Tempesta di Shakespeare diretto dal Valerio Binasco e in poco tempo ha partecipato a importanti film come Diaz, Romanzo di una strage e Vinodentro oltre a diventare un volto tv per la sua partecipazione a "I Cesaroni" dove interpreta il figlio di Maurizio Mattioli.
Recentemente ha recitato al fianco di Vittoria Puccini e Stefano Accorsi a Io non ti conosco debutto alla regia di quest’ultimo. Al fianco di Martini/Caligola, nei panni di Cherea c’è un intenso Enrico Campanati uno dei volti storici della Tosse.
Il cast si completa di un mix tra giovani attori e vecchie conoscenze.
Si è scelto di portare in scena la versione definitiva dell’opera di Camus, quella del 1958, nella traduzione appositamente realizzata per il Teatro della Tosse da Andrea Bianchi, profondo conoscitore dell’opera dello scrittore francese.
Negli ultimi anni gli spettatori italiani hanno avuto più facilmente occasione di vedere rappresentata la versione del ’41, che Camus considerava una prima stesura dell’opera. La versione del ’58 mostra una maggiore complessità e profondità drammaturgica, grazie all’ampliamento e all’approfondimento dei personaggi che accompagnano il protagonista - primo tra tutti Cherea, vero e proprio deuteragonista che, affrontando Caligola in un conflitto intellettuale ed esistenziale, permette di approfondire le tematiche presenti nel testo in termini più “teatrali”.
Camus era un uomo di teatro, amava il teatro e gli attori; l’ultima versione di Caligola è un testo di straordinaria bellezza teatrale, al di là delle tesi in esso contenute. Ed è proprio grazie alla cura degli aspetti formali del testo che il dramma risulta ancora più efficace in termini politici e filosofici.
Caligola è il secondo atto del progetto triennale voluto dal Teatro della Tosse e dal regista Emanuele Conte, iniziato lo scorso anno con Antigone. Il progetto e’ una riflessione sui meccanismi del potere e in particolare sul rapporto tra ragione e follia.
A chiudere la trilogia sarà Ubu Roi, in cartellone nel 2015/2016.
L'ingresso è a pagamento:
- Biglietto Intero: euro 15,00;
- Ridotto: euro 13,00.
Pier Rossi10 aprile 2015fonte
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